Gli Dei delle zone infette
Gli Dei delle zone
infette, ovvero il nuovo prog italiano, una band che sta diventando sempre
di più un punto di attrazione per i cultori del genere I DDZI (Dei delle zone
infette) si formano a gennaio 2011. Questo progetto nasce dall'esigenza comune
di creare della musica indipendente originale e di alta qualità. Amiamo
spaziare tra i diversi generi che hanno più influenzato la nostra carriera: rock/
space & psychedelic, rock/krautrock/progressive/ post-rock, metal, cercando
di essere sempre noi stessi e curando in ogni piccolo dettaglio l'originalità
ed il suono finale dei nostri lavori. Registriamo da soli nel nostro studio
privato occupandoci della pre-produzione, di tutte le fasi di registrazione e
del missaggio, mentre la fase finale di Mastering viene curata dagli ingegneri
dello Sterling Sound di New York. Il nostro primo lavoro: Otherwise, distribuito
da Zimbalam su tutte le piattaforme digitali, ha ottenuto dei buonissimi
riscontri ed è stato presentato live al Teatro di Villa Sora a Frascati davanti
a 300 persone. L’album è stato poi successivamente passato su Radio Rock 106.6
FM quasi ogni giorno per i mesi successivi, specialmente nelle trasmissioni di
Simone e Djea Claudia, su una frequenza seguita quotidianamente da 150 mila
persone. Radio Rock poi ci ha anche ospitati nella proprio sala live per
eseguire dal vivo il nostro album Otherwise, che è entrato anche a far parte
della colonna sonora di Bike Riders, una serie tv attualmente in onda su
Nuvolari Tv. Successivamente la band è stata ospite di Andrea il Drago dj a Radio
Poddjo e a Qlub Radio 89.3 FM, all'interno della trasmissione Blond World
condotta da Andrea il Drago ed Enrico Capuano.
Intervista agli Dei delle
zone infette:
Sandokan: Quando è nata l’idea di fare musica e
da quanto tempo è nato questo progetto?
Dei delle zone infette: L’idea di fare musica è iniziata tanto
tempo fa, ma questo progetto è nato nel 2011.
Sandokan: Quali sono le vostre influenze
artistiche maggiori?
Dei delle zone infette: Le più rilevanti sono legate al prog e
alla psychedelia degli anni 70, ma anche il progressive rock moderno ha avuto
grandi influenze sulla nostra musica. Per citare dei nomi: Pink Floyd, Alan
Parson, Camel, Porcupine Tree, Tool, Isis, Opeth, Banco, Pfm, Goblin, CSI,
etc..
Sandokan: Il nome di una band è importante, come
è nato?
Dei delle zone infette: Nasce dalla nostra passione per
Giovanni Lindo Ferretti, quindi abbiamo estrapolato la frase “Dei delle zone infette” dalla canzone
Rozzemilia dei CCCP, anche se oggi
preferiamo usare l’acronimo DDZI.
Sandokan: Come è il rapporto con il pubblico?
Dei delle zone infette: Buono, finora abbiamo sempre avuto un
bel riscontro, sia nei feedback ricevuti online che sulla presenza ai nostri
concerti.
Sandokan: Quali differenze ci sono tra esecuzione
in studio e live, quale preferite?
Dei delle zone infette: Il lavoro in studio è una cosa molto
complessa che richiede tempo, dedizione e sacrificio, spesso ci vogliono tanti
mesi per vedere un’opera compiuta. L’esibizione live è solo la conclusione di
questo percorso e possiamo considerarla quasi come un divertimento, anche se
richiede una preparazione meticolosa in sala prove.
Sandokan: Quale grande palco sogni per una vostra
esibizione?
Dei delle zone infette: Essendo di Roma sarebbe bello potersi
esibire nella nostra città alla festa del 01 maggio a San Giovanni, ma vanno
bene un po’ tutti i palchi che abbiano caratteristiche a noi consone.
Sandokan: La cosa più buffa o più strana,
accaduta durante un’esibizione?
Dei delle zone infette: Penso che uno dei momenti più
divertenti sia stato a maggio 2013 durante il release party di Otherwise,
quando a metà serata durante una intro molto bassa di dinamica in cui i
presenti in sala erano in religioso silenzio, il figlio di Roberto che era in
prima fila in braccio alla madre ha strillato a squarciagola “ Papaaaa’,
facendoci scoppiare dal ridere sul palco.
Sandokan: Se non avessi intrapreso il percorso
musicale, in quale altra arte vi sareste cimentati?
Dei delle zone infette: Artigianato tipico nel settore del
legno o fotografia.
Sandokan: Quale regista famoso sognate per un
vostro video?
Dei delle zone infette: Sarebbe bello lavorare con chiunque per
una colonna sonora, ma dovendo scegliere sicuramente Gabriele Salvatores.
Sandokan: Tre aggettivi con cui definireste la vostra musica?
Dei delle zone infette: Ipnotica, estemporanea,
emozionale...

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